State pianificando di visitare Scicli? Questo articolo vi svelerà cosa vedere a Scicli, i monumenti e le attrazioni più belle, per catturare l’essenza della città.
Immaginate una cittadina dove l’antichità incontra l’arte, dove le strade raccontano storie secolari e ogni angolo svela un segreto. Siete pronti a scoprire Scicli? Una meta dove ogni visita diventa un’avventura e ogni momento un ricordo indelebile.
Scicli, incastonata nella parte sud-orientale della Sicilia, è un capolavoro barocco. Designata come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, questa città, con le sue chiese maestose e i palazzi storici, è una testimonianza vivente dell’arte e dell’architettura del passato. Ma non lasciatevi ingannare dai monumenti: c’è molto di più sotto la superficie!
Nata dalla tenacia dei suoi abitanti e modellata dalle forze della natura e dalla storia, Scicli ha radici antiche che risalgono all’epoca preistorica. I suoi vicoli stretti e tortuosi, le case in pietra, le scalinate che sembrano sfidare la gravità, tutto parla di un passato ricco e tumultuoso, dalle dominazioni arabe alle influenze normanne.
Ma Scicli non è solo storia e arte. È un’esperienza. È la sensazione di camminare tra le strade e sentirsi parte di qualcosa di magico. È l’aroma del cibo tradizionale che pervade l’aria, invitando a scoprire i sapori autentici della cucina siciliana. È il calore della sua gente, sempre pronta ad accogliere con un sorriso.
Scicli è anche un luogo dove le tradizioni sono vive e vibranti. Non perdete l’opportunità di partecipare alle numerose feste e celebrazioni che si svolgono durante l’anno, come la famosa Processione di Pasqua, un evento carico di emozione e spiritualità.
Tra le attrazioni da non perdere, oltre ai suoi monumenti barocchi, ci sono le suggestive grotte abitate fino al XX secolo, le spiagge dorate della costa e i sentieri naturalistici che offrono panorami mozzafiato. E per i fan di Montalbano? Sì, avete indovinato: Scicli ha fatto da sfondo a molte delle sue avventure televisive.
Se cercate un luogo dove l’arte, la storia, la natura e la gastronomia si fondono in un’esperienza unica, Scicli è la destinazione che fa per voi. Vi aspetta a braccia aperte, pronta a svelarvi i suoi tesori e a regalarvi momenti indimenticabili. Quindi, perché non concedervi questa avventura e immergervi nella magia di Scicli?
Vi presentiamo le 16 cose da vedere a Scicli per assicurarvi di sfruttare al massimo il vostro tempo nella città. Mettete in agenda questi luoghi imperdibili!
Via Francesco Mormino Penna
Nel cuore di Scicli, in Sicilia, c’è una strada che sembra quasi uscita da una favola: via Francesco Mormina Penna. Una vera meraviglia barocca, costellata di chiese e palazzi storici che rappresentano il meglio dell’architettura della regione.
Tra gli edifici più famosi di via Francesco Mormino Penna spicca sicuramente il Palazzo Comunale di Scicli. Costruito agli inizi del Novecento nel luogo in cui sorgeva un antico monastero, si staglia con il suo stile eclettico che, pur mescolando diverse influenze come il rococò e il neoclassico, si fonde armoniosamente con il contesto barocco della strada. E, per gli appassionati di serie TV, è anche sede della famosa “stanza di Montalbano”!
Altrettanto degna di nota è la maestosa Chiesa di San Giovanni Evangelista. Situata a fianco del municipio, questa chiesa barocca stupisce per la sua magnificenza. La sua facciata dinamica, i dettagli in ferro battuto e l’unicità del Crocifisso di Burgos, raro dipinto di origine spagnola, la rendono una destinazione davvero imperdibile.
La Chiesa di San Michele, con la sua facciata adornata e l’interno finemente decorato, è un altro capolavoro architettonico che è possibile ammirare lungo via Francesco Mormino Penna.
Palazzo Spadaro è un altro affascinante edificio, particolarmente apprezzato per la sua estetica esterna e la ricchezza dei suoi interni. I dipinti che raccontano storie di ricchezza e povertà, gli arredi opulenti e la storica farmacia al piano terra lo rendono un pezzo vivente della storia di Scicli.
Una delle ultime tappe lungo questa via, non certo ultima per importanza, è la Chiesa di Santa Teresa, che offre un tuffo nel passato con la sua architettura che mescola sapientemente stili diversi, tra rococò e tradizioni locali.
Duomo di San Matteo
Situato sul colle che prende il suo nome, il Duomo di San Matteo non solo domina il panorama cittadino, ma è anche un simbolo importante per la comunità locale. Quello che lo rende ancora più affascinante è il suo posizionamento tra antiche rovine e ruderi, resti della Scicli antica, offrendo ai visitatori una visione quasi romantica del passato.
Considerata come il primo duomo della città, questa chiesa ha il privilegio di essere anche l’edificio ecclesiastico più antico in tutta Scicli. Il suo fascino non è solo superficiale; sotto il suolo su cui sorge, infatti, si estendono numerosi sotterranei e catacombe. Una rete sotterranea che aggiunge un elemento di mistero e rende il sito ancora più interessante per gli appassionati di storia e archeologia.
Purtroppo, il tempo ha eroso parte della sua bellezza interna, ma ciò che rimane è sufficiente a darci un’idea della sua magnificenza originale. Sopra l’altare centrale, ad esempio, si può ancora ammirare una raggiera decorata con putti, mentre accenni di decorazioni elaborate adornano i due altari laterali delle cappelle. Un’altra chicca scoperta grazie ai recenti lavori di restauro è il pavimento in pietra bianca e nera di Ragusa, un dettaglio pregiato che aggiunge un tocco di raffinatezza e contribuisce a far immaginare quanto fosse imponente e imponente questo luogo di culto nei suoi giorni di gloria.
Tra le cose da vedere a Scicli, il Duomo di San Matteo è sicuramente una tappa obbligata. Non solo vi offrirà una prospettiva unica sulla città, ma vi collegherà anche con le radici profonde e la ricca eredità culturale di questo affascinante angolo della Sicilia.
Palazzo Beneventano
Camminare per le strade di Scicli è come scivolare attraverso le pagine di un libro d’arte, e Palazzo Beneventano è indubbiamente uno dei suoi capitoli più emozionanti.
Riconosciuto a livello internazionale come parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, questo straordinario palazzo è un simbolo del Barocco siciliano, un periodo artistico e architettonico che ha lasciato un’impronta indelebile sulla città e sull’isola nel suo complesso.
Lo stile architettonico barocco di Palazzo Beneventano, che risale agli inizi del XVIII secolo, è stato celebrato da eminenti storici dell’arte come Anthony Blunt. E non solo lui: numerosi altri studiosi hanno elogiato l’unicità di questo edificio, soprattutto per le incredibili sculture che adornano le sue due fastose facciate, scolpite con maestria da artisti locali.
Uno degli aspetti più intriganti di Palazzo Beneventano sono le sue balconate, impreziosite dai “mostri di pietra” – intricati dettagli scultorei che fungono da elementi apotropaici, destinati a proteggere gli abitanti del palazzo da influenze malefiche. Altrettanto degni di menzione i cantonali del palazzo, ornati con bugne a diamante e adornati con l’emblema della famiglia Beneventano. Lì in alto, troverete anche due teste di moro, mentre più in basso spicca una statua di San Giuseppe con il Bambino, elementi che aggiungono un ulteriore tocco di fascino e mistero a questo splendido edificio.
La prossima volta che vi troverete a Scicli, non dimenticate di fare una visita a Palazzo Beneventano: questa struttura è molto più di un semplice edificio, è un’ode al Barocco, un monumento all’ingegno umano e una tappa obbligata per chiunque ami l’arte e la storia.
Chiesa di San Bartolomeo
Incastonata in un paesaggio naturale mozzafiato, la Chiesa di San Bartolomeo appare come una perla rara, con una facciata impreziosita da numerose statue che la rendono una delle espressioni più straordinarie del barocco siciliano.
Numerosi artigiani e architetti di grande calibro hanno contribuito alla sua costruzione e successiva ricostruzione, soprattutto dopo il devastante terremoto che colpì la zona. Questi sforzi collettivi hanno plasmato la chiesa facendone un monumento davvero unico nel panorama della Sicilia barocca.
Entrando nella chiesa, si è accolti da un interno ad unica navata che mostra una pianta a croce latina. Il transetto si trova in posizione centrale, circondato da cappelle incassate e un’abside rettangolare. Ma non sono solo le linee architettoniche a catturare l’attenzione; gli interni ospitano un’eccezionale collezione di arte e decorazioni che vanno dal Rinascimento all’Ottocento.
I tesori artistici sono davvero innumerevoli. Si spazia dai soffitti affrescati, che con la loro decorazione danno l’illusione di una volta maiolicata, agli stucchi di pregevole fattura, passando per le decorazioni barocche e rococò. Tra le opere più notevoli, impossibile non citare la pala d’altare del 1779, intitolata “Il Martirio di San Bartolomeo”, realizzata da Francesco Pascucci, e un incredibile ciclo di stucchi opera dei fratelli Giuseppe e Giovanni Gianforma.
Per gli appassionati di pittura, la “Deposizione” del pittore caravaggesco Mattia Preti è una delle meraviglie da ammirare in questa splendida chiesa. Questo dipinto del XVII secolo, proveniente da Malta, è situato nel transetto sinistro e mostra un momento toccante della vita di Gesù. Nel transetto destro è invece possibile ammirare la splendida tela del Seicento di Francesco Cassarino che raffigura l’Immacolata tra i santi Guglielmo e Bartolomeo.
La Chiesa di San Bartolomeo a Scicli non è solo un luogo di culto, ma una vera e propria galleria d’arte e un tesoro di storia e cultura!
Chiesa di Santa Maria La Nova
Se mai vi ritrovaste a passeggiare tra le strade di Scicli, non potreste fare a meno di notare la maestosità della Chiesa di Santa Maria La Nova. Si tratta senza dubbio della chiesa più imponente della zona.
La Chiesa di Santa Maria La Nova ha una storia architettonica complessa e interessante. Anche se la sua esistenza è documentata fin dal 1300, la facciata neoclassica che vediamo oggi è un’aggiunta dell’Ottocento. Un elemento architettonico distintivo sono le sue cupole laterali, visibili dalla scalinata che conduce alla vicina chiesa di San Matteo, che contribuiscono a fare di questo edificio una perla rara nel panorama architettonico religioso.
L’interno è organizzato in maniera maestosa: una lunga navata centrale rettangolare è affiancata da una serie di cappelle laterali, dando un senso di equilibrio e grandiosità all’insieme. L’altare maggiore è dominato da una pala di Sebastiano Conca, raffigurante “La Natività della Vergine”. Gli stucchi, le decorazioni e gli affreschi sulla volta realizzati da Di Stefano di Chiaramente, insieme al gioco di luci e colori, fanno sì che chiunque entri in questa chiesa si senta avvolto da un’atmosfera trascendentale.
Numerose le opere d’arte che la Chiesa di Santa Maria La Nova ospita, e che la rendono un ambiente carico di arte e spiritualità. Dal “Martirio di Sant’Adriano”, attribuito al pittore messinese Antonino Barbalonga Alberti del Seicento, al venerato simulacro dell’Addolorata, che sin dal 1300 è al centro della devozione popolare. Senza dimenticare lo splendido altorilievo della “Madonna con Bambino tra San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista” e la suggestiva statua della “Madonna della Neve”, attribuita alla scuola gaginiana.
Nella parte posteriore della Chiesa di Santa Maria La Nova è possibile ammirare la chiesetta di San Guglielmo, protettore della città. Al suo interno è conservata la grotta dove il Beato visse come eremita.
Una visita alla Chiesa di Santa Maria La Nova è un viaggio attraverso l’arte, la storia e la spiritualità, una combinazione di elementi che la rendono una destinazione unica per chiunque sia interessato alla cultura e al patrimonio religioso della città.
Palazzo Spadaro
Tra le cose da vedere a Scicli non potete certamente perdervi Palazzo Spadaro. Ubicato nel cuore della città, lungo la celebre via Francesco Mormina Penna, Palazzo Spadaro è un vero e proprio gioiello architettonico.
La struttura, che risale al XVIII secolo, fu inizialmente la residenza della nobile famiglia dei baroni Spadaro. Palazzo Spadaro si distingue come un sublime esempio dello stile barocco siciliano. La sua facciata è sobria ma elegante e il portone principale è abbellito da dettagli intricati, tra cui un medaglione con il simbolo di un leone rampante, emblema della famiglia Spadaro. I balconi sono un’altra attrazione del palazzo: otto in totale, intervallati da lesene e adornati da ringhiere in ferro battuto in stile rococò.
Una volta all’interno, vi accoglierà un ingresso fastoso in stile Liberty, che conduce a uno scalone in marmo particolarmente imponente. Tra i tesori all’interno del palazzo troviamo le opere d’arte di Raffaele Scalia, pitture affascinanti che adornano le pareti e il soffitto dell’ingresso, realizzate tra il 1926 e il 1930. Palazzo Spadaro ospita inoltre la pinacoteca comunale, che vanta una collezione di dipinti del “Gruppo di Scicli”, un insieme di artisti contemporanei della scena siciliana.
E se siete amanti della cinematografia, sarete sorpresi nello scoprire che le stanze del Palazzo Spadaro sono state utilizzate come set di numerosi film e serie TV, tra cui episodi di “Il Commissario Montalbano”, “Il Giovane Montalbano” e moltissimi altri film storici e commedie!
Palazzo Fava
Recentemente restaurato, Palazzo Fava è uno dei primi e più grandiosi palazzi barocchi della città e rappresenta una sorta di punto di connessione visiva tra il paesaggio naturale della cava di San Bartolomeo e l’ambiente urbano di Piazza Italia e Corso Garibaldi.
Ma cosa rende Palazzo Fava così straordinario? Iniziamo dal portale d’ingresso, un capolavoro del tardo barocco. L’attenzione ai dettagli è notevole: nel cuore del portale, un motivo fogliaceo deliziosamente scolpito decora gli stipiti del balcone, enfatizzando lo stemma nobiliare che è racchiuso in un timpano artistico.
E non è tutto, perché tutti i dettagli architettonici di Palazzo Fava sono un tripudio di estro e fantasia. Prendiamo ad esempio le mensole dei balconi che si affacciano su Piazza Italia: sono abbellite da sculture così finemente realizzate che sembrano quasi prendere vita. Alla base delle mensole potrete scorgere quattro volti irsuti, che evocano le famose teste di moro di Palazzo Nicolaci a Noto.
Ma la ciliegina sulla torta è il balcone che si affaccia su via San Bartolomeo. Qui, quattro statue diventano quasi i guardiani del palazzo: due grifi con teste d’aquila e zampe di leone e due cavalli alati con la parte inferiore simile a quella di un pesce. Creature che sembrano provenire da un mondo mitologico, un mix tra l’ascendenza medievale e il manierismo.
Se siete in visita a Scicli, prendetevi un po’ di tempo per ammirare questo gioiello architettonico!
Chiesa di San Giovanni Evangelista
Nel cuore di Scicli, proprio accanto al Palazzo Municipale, sorge la Chiesa di San Giovanni Evangelista. Questa chiesa è un vero e proprio tesoro architettonico, la cui storia si estende fin dal Trecento, benché ciò che ammiriamo oggi è il risultato di numerosi rimaneggiamenti e ristrutturazioni nel corso dei secoli (dovuti anche alla parziale distruzione della struttura precedente dovuta al devastante terremoto del 1693).
La facciata esterna è un gioiello a sé stante. Presenta un design concavo-convesso a tre ordini, con colonne ioniche e un ampio portale su cui è inciso il motto benedettino “PAX”. Il secondo ordine adotta uno stile dorico, impreziosito da una gelosia in ferro che si integra splendidamente con i balconi dei palazzi adiacenti.
Una volta all’interno della Chiesa di San Giovanni, vi troverete immersi in un ambiente riccamente decorato con toni di blu cobalto e oro. La chiesa è coperta da una cupola ovale che al suo interno presenta raffinati stucchi e dorature dell’Ottocento. Senza dimenticare la sacrestia, che custodisce un’opera d’arte davvero unica: il Cristo di Burgos, noto anche come “Cristo in gonnella”, un’iconografia del Cristo crocifisso con una veste sacerdotale che è molto rara e per questo estremamente interessante.
Ogni angolo di questa chiesa è un viaggio nell’arte, nella storia e nella spiritualità. Se vi trovate a Scicli, la visita alla Chiesa di San Giovanni Evangelista è assolutamente imperdibile!
Piazza Busacca
Progettata alla fine dell’Ottocento, Piazza Busacca è un’importante piazza di Scicli delineata da diversi punti di riferimento architettonici notevoli.
Ad ovest, la piazza è contornata dal maestoso Complesso del Carmine, mentre a est si estende la Maestranza Nuova, che è parte della via Nazionale. A sud, il regale Palazzo Busacca fa da cornice, mentre a nord, fino a un periodo antecedente la seconda guerra mondiale, sorgeva l’imponente Palazzo Di Lorenzo. Di questo palazzo oggi rimane solo un pilone angolare decorato, un ricordo del suo passato grandioso.
Al centro della piazza troneggia un’impressionante scultura dedicata a Pietro Di Lorenzo, meglio noto come Busacca. Mercante importante e facoltoso, Busacca fu un benefattore eccezionale per Scicli. Nel XVI secolo, donò tutto ciò che possedeva per creare l’Opera Pia Busacca, un’organizzazione che aveva l’obiettivo di aiutare le giovani donne che volevano sposarsi o diventare suore, e di liberare i cittadini catturati dai pirati saraceni. Dopo un’epidemia di peste, l’Opera fu fondamentale per la rinascita di Scicli. Nel 1861, alcuni di questi fondi furono usati per realizzare opere pubbliche, tra cui l’ospedale Busacca. Inoltre, Busacca lasciò le sue ricchezze alla Confraternita della Chiesa di Santa Maria La Nova nel 1567.
Oggi, Piazza Busacca rimane un epicentro di attività, ospitando una varietà di ristoranti e caffè, rendendo questa piazza un punto di ritrovo popolare sia per i locali che per i visitatori. Non è solo un luogo dove la storia si fonde con la vita moderna, ma anche un’espressione tangibile dell’eredità duratura di un uomo che ha dato tanto alla sua comunità.
Ecco perché, se vi trovate a Scicli, Piazza Busacca è una destinazione assolutamente imperdibile!
Chiesa della Madonna del Carmine
A Scicli un’attrazione da non perdere è senz’altro la Chiesa della Madonna del Carmine e il convento annesso.
La facciata della chiesa è un vero capolavoro architettonico. È articolata su tre ordini e divisa in tre comparti da eleganti lesene. Il portale principale è un incanto, impreziosito da dettagli fogliacei e sovrastato da un finestrone situato nel secondo ordine. La facciata è coronata da una delle sette statue che la adornano, donando un tocco di grandiosità all’intero edificio.
All’interno, la chiesa si presenta con una singola navata, preceduta da un nartece biabsidato e un ampio coro sovrastante, culminando in un abside semicircolare. Le pareti sono ornate da tele d’epoca del XVIII secolo, tra cui capolavori come “l’Annunciazione”, “l’Adorazione dei pastori”, “la Trasfigurazione” e “I Santi Carmelitani”, tutti opera del talentuoso Costantino Carasi.
Per quanto riguarda il convento, il suo prospetto è diviso in due ordini. Il piano terra ospita i vani bottega e un portico che conduce al cortile. Al piano superiore, invece, si trovano numerose finestre e un balcone centrale, arricchito da una ringhiera in ferro battuto.
La Chiesa della Madonna del Carmine e l’annesso Convento a Scicli rappresentano un tuffo nell’arte e nella storia, in un’atmosfera di sacralità e bellezza che lascia senza fiato. Da non perdere!
Chiesa di San Michele Arcangelo
Situata su Via Francesco Mormina Penna, la Chiesa di San Michele Arcangelo è l’edificio più antico della città e vanta una storia che risale al Monastero delle Agostiniane di Santa Maria di Valverde, a cui era un tempo annessa. Il terremoto del 1693, che ha sconvolto il Val di Noto, ha lasciato la sua impronta anche qui, distruggendo l’originale costruzione. La ricostruzione, iniziata nella seconda metà del XVIII secolo e completata intorno al 1750, ha dato vita al capolavoro architettonico che oggi possiamo ammirare.
La prima cosa che colpisce della chiesa è la facciata a tre ordini, dalla forma convessa, impreziosita da colonne accoppiate con capitelli in stile corinzio. Il primo ordine vanta un portale magistrale, sormontato da uno scudo che presenta un cuore trafitto e una conchiglia, simboli che incrociano spiritualità e tradizione. Il secondo ordine è dominato da un grande finestrone, abbellito da ghirlande floreali e una gelosia in ferro battuto che aggiunge un tocco di eleganza. Infine, il terzo ordine offre pannelli laterali ornati da grate e una cella campanaria centrale.
L’interno della chiesa non è da meno. Accedendo da un ingresso laterale, salendo cinque gradini, vi ritroverete in un’aula ellittica culminante in un’abside semicilindrica. Quattro tele dell’artista Costantino Carasi adornano le pareti, contribuendo all’atmosfera spirituale del luogo. Ma quello che davvero distingue l’interno sono le decorazioni e stucchi finemente lavorati, realizzati dallo scultore Sesta Poliziano, che arricchiscono lo spazio.
La Chiesa di San Michele Arcangelo è un esempio affascinante di come il patrimonio storico e artistico possa sopravvivere e persino fiorire dopo disastri naturali, grazie all’ingegno umano e alla dedizione per la conservazione. È un luogo che racconta non solo di fede ma anche di resilienza, creatività e evoluzione culturale.
Chiesa Madre di Sant’Ignazio
Ubicata nel cuore della città, la Chiesa Madre di Sant’Ignazio è un tesoro storico e spirituale, uno dei luoghi di culto più antichi ancora in uso a Scicli.
Il terremoto del 1693, che ha devastato la regione, non ha risparmiato neanche questa struttura e il collegio adiacente, che all’epoca era ancora in costruzione. Fortunatamente, l’edificio fu ricostruito e portato a compimento intorno al 1751, data che oggi campeggia sulla sua facciata.
L’architettura della chiesa è un fascino per gli occhi. La facciata presenta due ordini decorati da lesene e controlesene, incorniciando quattro statue su piedistalli e abbellimenti di testine di putti e motivi fogliacei. I due campanili cuspidati affiancano il secondo ordine, che è coronato da un timpano mistilineo e un orologio civico al centro.
L’interno della Chiesa Madre di Sant’Ignazio è altrettanto notevole. La chiesa ha una pianta basilicale a tre navate, separate da grossi pilastri su cui si appoggiano semicolonne. Le navate laterali sono suddivise in tre cappelle ciascuna, alcune delle quali sono dedicate ai santi patroni della città. Una di queste è particolarmente interessante: ospita un simulacro di cartapesta della Madonna delle Milizie, raffigurata come una guerriera a cavallo. Questa immagine ricorda una leggendaria battaglia tra i Normanni e i Saraceni avvenuta nel 1091 sulla costa sciclitana. Un’altra opera di rilievo è la cappella dedicata a San Guglielmo, dove è custodita un’arca del XVII secolo contenente reliquiari con le ossa del santo.
La Chiesa Madre di Sant’Ignazio non è solo un luogo di culto, ma un vero e proprio museo di storia, arte e spiritualità. È un luogo dove la storia della città e la devozione della sua gente si fondono in una sinfonia di pietra, legno e tela. Assolutamente da visitare!
Museo Antica Farmacia Cartia
Tra le cose da fare a Scicli non può mancare una visita all’Antica Farmacia Cartia.
Fondata l’11 luglio 1902 da Guglielmo Cartia Senior, farmacista e speziale di professione, l’Antica Farmacia Cartia ebbe inizialmente sede nel Palazzo Porcelli-Battaglia-Veneziano-Sgarlata, per poi trasferirsi nel 1985 nei bassi di Palazzo Spadaro. Questo gioiello storico è rimasto in funzione fino al 2002, anno in cui la Via Mormino Penna è stata inclusa tra i siti UNESCO del Val di Noto. Dal 2014 è stata trasformata in un interessante museo, mentre la famiglia Cartia ha continuato la propria attività in un nuovo spazio poco distante.
L’interno del museo è tutto da scoprire: conserva ancora gli arredi originali, barattoli e strumenti utilizzati in farmacia. Gli eleganti mobili in legno di Pino di Douglas sono stati creati da Emanuele Russino, un ebanista locale, e sono arricchiti da intagli floreali e vegetali di squisita fattura.
All’interno delle vetrine potrete ammirare contenitori che conservano i composti chimici e le preparazioni utilizzate un tempo per realizzare i medicamenti, arnesi da laboratorio come alambicchi, mortai e provette. Da non perdere la vetrina dei “veleni”, completa di vetri oscurati e il simbolo inquietante di un teschio e ossa incrociate.
L’Antica Farmacia Cartia a Scicli è un’attrazione imperdibile di Scicli. La sua storia, il suo legame con la cultura del territorio e la sua incredibile collezione di oggetti antichi fanno di questo luogo una tappa consigliata durante la vostra visita in questa splendida città della Sicilia!
Chiesa rupestre di Piedigrotta
Nelle dirette vicinanze della Cava di San Bartolomeo e lungo la strada che si snoda lungo il torrente omonimo, è presente uno dei luoghi più affascinanti e meno conosciuti della zona: la Chiesa rupestre di Santa Maria di Piedigrotta.
La chiesa fu fondata nei primi decenni del XVII secolo per volere del benefattore Giuseppe Miccichè. E, anche se è passato tanto tempo dalla sua fondazione, la chiesa conserva intatto tutto il suo fascino e continua a essere un luogo di pace e meditazione.
Si tratta di una piccola e incantevole chiesa interamente scavata in una grotta alla base della collina della Croce. È composta da una singola stanza rettangolare con un soffitto piatto e un presbiterio che ospita un altare murale. Quest’ultimo è sormontato da una profonda nicchia arcuata, scavata direttamente nella roccia, che aggiunge un tocco di misticismo e spiritualità al luogo. Al centro della nicchia troneggia il complesso statuale della Vergine Maria che tiene in braccio il Cristo morto. Questa commovente scultura, conosciuta come la Pietà, è un’opera artigianale che merita assolutamente di essere ammirata.
Non perdete l’occasione di visitare questa meraviglia nascosta; è un’esperienza che vi rimarrà nel cuore!
Sampieri
Sampieri, situata a circa 40 km da Ragusa, è una frazione di Scicli e offre una delle spiagge più incantevoli del litorale sudorientale siciliano. Con i suoi circa due chilometri di sabbia dorata finissima, la spiaggia è un vero paradiso per chi cerca un angolo di Mediterraneo da sogno. Non a caso è stata inclusa nella “Guida Blu 2014” di Legambiente e Touring Club Italiano, segno della sua bellezza e sostenibilità.
Uno degli aspetti più affascinanti della spiaggia di Sampieri è l’equilibrio perfetto tra servizi e bellezza naturale. La spiaggia è incorniciata da una lussureggiante pineta che offre un angolo d’ombra e tavolini per chi vuole organizzare un tranquillo pic-nic. Per chi ama invece il comfort, la zona è dotata di chalet che offrono il noleggio di sdraio e ombrelloni, e perfino pedalò per chi vuole spingersi un po’ più al largo. La parte finale dell’arenile, nota come Pisciotto, è particolarmente suggestiva con la sua scogliera alta che si tuffa in un mare cristallino, ideale per lo snorkeling. Non mancano un bar e un ristorante per soddisfare le esigenze gastronomiche, e per gli sportivi c’è anche un campo da beach volley.
Ma Sampieri non è solo spiaggia; il borgo stesso è un gioiellino da scoprire. Immerso in un ambiente naturale unico, il villaggio è composto da case in pietra e stradine lastricate, tutto situato su uno sperone di roccia calcarea. E durante la stagione estiva, il lungomare si anima offrendo una vivace vita notturna.
Donnalucata
Donnalucata è un’affascinante frazione di Scicli, distante solo sette chilometri dal centro della città.
Il borgo di Donnalucata ha radici profonde, risalenti all’età greca. La zona fu teatro di una leggendaria battaglia tra Normanni e Saraceni nel 1091, vinta dai primi grazie all’intercessione della Madonna delle Milizie, a cui è dedicato un santuario nei pressi.
Donnalucata è nota per ospitare due splendide spiagge: Micenci e Ponente. La spiaggia di Micenci si trova al termine del lungomare di via Marina e si estende per ben sei chilometri, arrivando fino a Cava d’Aliga. Un tocco distintivo di Micenci sono i frangiflutti, che creano delle piccole baie protette, ideali per i bambini e per chi è in cerca di tranquillità.
Più raccolta rispetto a Micenci, la spiaggia di Ponente si trova tra il porto di Donnalucata e una scogliera che conduce a Playa Grande. Separata dal centro del paese da viale della Repubblica, questa piccola ma affascinante spiaggia offre un perfetto mix di sabbia dorata e vista sul mare. Il molo adiacente è una zona prediletta dai pescatori e dai coraggiosi che vogliono farsi un tuffo direttamente nel Mediterraneo.
Se siete appassionati della serie televisiva “Il Commissario Montalbano”, il lungomare di Donnalucata potrebbe sembrare familiare. Non avete torto: questo infatti è il luogo che nella fiction prende il nome di lungomare di Marinella, contribuendo a fondere realtà e immaginario in una location davvero unica!